Selinunte (Tp), 26 Settembre 2021
Una giornata dedicata al Cirneco dell’Etna, da qualche mese Patrimonio dell’Identità Culturale Siciliana.
Quello di Domenica 26 Settembre al Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa (Tp), con il convegno “Il Cirneco, tra Archeologia e Contemporaneo” ed il “Raduno Nazionale”, rimarrà nella memoria di molti cinofili e non solo. Da pochi mesi iscritto al Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia e lanciato ad una prossima Candidatura all’Unesco, il Cirneco dell’Etna, millenaria razza canina siciliana, si è presentato al Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa (Tp) con l’atteso riconoscimento a Patrimonio dell’Identità Cultura Siciliana, che lo premia meritatamente dopo anni di ricerca, tutela e salvaguardia da parte della Società Amatori Cirneco dell’Etna. Di fatto oggi sembra essere finalmente scongiurato il rischio di estinzione palesato nel 2003 con il suo inserimento nella “Carta del Rischio del Patrimonio Culturale e Ambientale della Sicilia” (pubblicazione parte della Collana “I Quaderni di Palazzo Moltalbo“).
Il Convegno
Tutto questo è stato possibile oggi grazie al grande lavoro degli appassionati della Società Amatori Cirneco dell’Etna, e alla concreta attenzione del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e dell’Assessore ai Beni culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà.
A partire dalle 9.30, presso l’esclusivo Auditorium del Baglio Florio di Selinunte gli studiosi hanno raccontato attraverso l’Iconografia storica del Cirneco in Sicilia nella Storia dell’Arte e dal primo millennio avanti Cristo, del suo essere “Autentica Opera d’Arte Vivente”. Hanno presenziato i lavori il Direttore del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa Arch. Bernardo Agrò ed il Presidente della Società Amatori del Cirneco dell’Etna Giuseppe Veraldi.
A raccontare il percorso iconografico storico e artistico il giornalista culturale Felice Modica. Grande attenzione per l’Archeologia con il Prof. Camillo Palmeri e la sua Monografia su “Artemide e Atteone”, straordinaria metopa del 460/450 a.C. del Tempio “E” di Selinunte, capolavoro scultoreo nato dalla maestria degli scalpellini della Cava di Cusa. Ricco di riferimenti la relazione del Dott. Paolo Valentini, agronomo e studioso del paesaggio agrario siciliano e della Biodiversità, membro della Commissione del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia per l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; mentre il Dott. Giovanni Giacobbe Giacobbe, Esperto della modificazione delle risposte comportamentali del Cane, ha affrontato le qualità caratteriali e la conservazione delle stesse nei millenni. A concludere il Consigliere Nazionale dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana Dott. Antonino la Barbera, Esperto Giudice Internazionale di Prove di Lavoro e Bellezza, che ha esposto la situazione attuale del Cirneco nei ring degli Show FCI in giro per il mondo
Il Raduno
Manifestazione Ufficiale dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI), il Raduno Nazionale del Cirneco dell’Etna alle Cave di Cusa di Campobello di Mazara (Tp) si è confermata come una Verifiche Zootecniche di grande interesse, intesa a selezionare i migliori soggetti e a promuovere le peculiarità di razza da tramandare alle progenie. A conclusione della verifica l’Esperto Giudice La Barbera, ha esposto con soddisfazione i pregi di una discreta omogeneità di popolazione; di una tipicità manifesta che accorda tanto i futuri capostipiti R.S.R. quanto i Cirnechi di lunga genealogia. Un quadro che certamente promuove una razza esigua nei numeri ma in ascesa per pregio, con una giusta attenzione alla corretta selezione.
Il titolo di Migliore di Razza è stato attribuito infine a Ciro del Corvo Rosso, di G. Toscano, maschio di 2 anni, di ottima taglia, compatto, assai tipico nel mantello e nell’espressione. Miglior Femmina è stata nominata Ash, di A. Cuffari, cinque anni, elegante, femminile, testa tipica e rappresentativa. Da menzionare Sofy di F. Chiarelli, 1 Ecc CAC in Classe Lavoro; e Teresa di C. Vaianella, 1 Ecc CAC in Classe Libera.
Sempre tra i riconoscimenti il bassorilievo in bronzo raffigurante “Un Cirneco dell’Etna tra i Templi”, commissionato dalla S.A.C.E. al Maestro Scultore Antonino Cuffari e donato al Museo di Selinunte.
di G. Palazzolo
foto di D. Pizzurro