La Società 1951

La “Società Amatori del Cirneco” venne fondata a Catania nel 1951 da un gruppo di appassionati. Una donna fra i promotori dell’iniziativa, Agata Paternò Castello, con essa Maurizio Migneco, primo Presidente, Saro Pantò, Gaetano Fiumefreddo, e il Cav. Vittorio Terranova consiglieri, Giuseppe Solaro Presidente onorario.
La Società Amatori del Cirneco venne riconosciuta ufficialmente il 15 luglio del 1956 con sede a Catania. Dopo appena due anni dalla fondazione, due fatti segnarono la fervida attività dell’associazione: la scomparsa della Duchessa Agata e poi del Dr. Migneco.
Il 10 Ottobre del 1964 ebbe luogo l’assemblea della Società Amatori del Cirneco. Era la prima volta che si univa nuovamente l’Assemblea dopo la dipartita della Duchessa Agata Paternò e fu occasione per ricordane i meriti di fondatrice e di instancabile appassionata della razza.
Vennero illustrato gli scopi della Società e vennero esortati tutti i Soci di vuole propagandare e diffondere questa nostra antichissima razza.
Negli anni 90 il nuovo consiglio, presieduto dal Cav. Terranova venne affiancato dai consiglieri Giuseppe Urzì, Alessandro Rizzo, Iano Di Mauro, Giuseppe Ciraolo, Antonino Miuccio e la Sig.na Nerina Aiello. Questo nuovo Consiglio, presieduto da un socio fondatore, attraversa un periodo incerto che però non intacca la razza, grazie alle sicure doti cinotecniche che gli allevatori più in vista hanno mantenuto con i fatti.
Fissato abbondantemente il Tipo ed esaltato spesso da condizioni di estrema eleganza e armonia, la Sace si prefigge di indicare alche carattere o dei particolati dello Standard, alla quale Allevatori e Giudici saranno invitati a prestare particolare attenzione onde evitare eccessivo ingentilimento e minare le doti di rusticità propria della Razza.
Le valutazioni delle prerogative di lavoro rappresentano la verifica che la razza non debba perdere nulla nel suo cammino. L’animus venandi, la propensione al lavoro che giustificò i sacrifici dei contadini cacciatori; gli stessi che ci hanno tramandato quello che poi è diventato l’odierno Cirneco dell’Etna con l’indomito temperamento e l’ardente passione che non dovrà disperdersi per nessun motivo.

“…nel loco natio, diffusissimo con esemplari vivaci, sani, robusti, mentre vi permangono tali e quali le premesse per la sua attività.
Le razze che lavorano progrediscono.”

Giulio Colombo. Rassegna Cinofila 1968

Il Cirneco all’inizio venne classificato fra le razze da cerca e senza dubbio va riconosciuto che è l’identificazione più corretta in rapporto al suo esclusivo modo di cacciare. Nel dicembre del 1970 la F.C.I. decise autonomamente di trasferire la razza nel gruppo dei cani da seguita; la S.A.C rimase in silenzio e l’ENCI accettò questo trasloco che sicuramente ha rappresentato una imperdonabile eresia.

Nel 1989, con il primo aggiornamento dello standard, la razza ha ancora cambiato casa ed è stata classificata tra le razze primitive da caccia nel 5° gruppo. La S.A.C., all’inizio degli anni 90, ha richiesto la prova di lavoro e nello specifico va dato merito al Prof. Giuseppe Urzì che ne fu l’artefice e grande sostenitore; la proposta fu approvata dall’ENCI nel luglio del 1994. Il primo di Gennaio del 1995 vede ufficialmente l’entrata in vigore dello Standard di Lavoro e del Regolamento delle Prove per Cirnechi.

Oggi la S.A.C.E. ha sede a Modica (RG) e organizza tutti gli anni mostre speciali e raduni in Sicilia e in tutto il territorio italiano. Organizza pure prove di caccia su coniglio selvatico per selezionare i soggetti più idonei e dare la possibilità di conseguire i titoli per il campionato italiano di bellezza o d di lavoro. Le prove si svolgono prevalentemente in Sicilia. Per quanto riguarda il Nord Italia, la SACE dal 1996, in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Bergamasco, organizza tutti gli anni a Bergamo una prova di caccia su coniglio e il raduno di razza che hanno lo scopo, oltre che assolvere alla funzione istituzionale di valorizzazione zootecnica, di rendere un servizio a tutti gli appassionati del Nord Italia e dell’Estero mettendo a disposizione una manifestazione in una regione più facilmente accessibile.