Il Cirneco esiste in Sicilia da quasi 3000 anni e si è conservato solo ed esclusivamente grazie alle sue straordinarie doti di cacciatore.
Negli ultimi decenni le nascite nel territorio italiano si sono stabilizzate intorno ad un numero di cuccioli, regolarmente iscritti al libro genealogico dell’ENCI, che varia tra i 100 e 150 soggetti ogni anno. Soprattutto nel territorio siciliano esiste una buona popolazione di cirnechi in mano ai cacciatori che risulta iscritta esclusivamente all’anagrafe canina delle ASL locali dalla quale si producono mediamente circa 500 cuccioli ogni anno.
Il cirneco è una razza primitiva, integra e non presenta particolari anomalie ereditarie o congenite che si esprimono nel soma o nella psiche.
All’estero questa razza si sta lentamente affermando evidenziando la presenza di un significativo numero di soggetti allevati e presentati nelle manifestazioni cinofile. I Paesi con una maggiore presenza di cirnechi sono quelli scandinavi, l’Inghilterra e la Russia. Negli Stati Uniti la razza è stata riconosciuta nel 2014 ed è l’unico paese estero dove si organizzano prove di lavoro su coniglio selvatico.
La selezione deve prefiggersi l’obiettivo di perseguire fini zootecnici che investono sia il fenotipo, sia la salute del cane. Alla luce di questa realtà la S.A.C. si è imposta i seguenti obiettivi zootecnici:
- Il benessere della razza rispetto la tutela della salute.
- La conservazione delle caratteristiche etniche della razza: la conservazione delle funzioni (variazione del carattere, perdita di alcune caratteristiche psichiche e attitudinali), la conservazione del tipo (eccessi morfologici, perdita di alcune caratteristiche morfologiche)
- Le patologie ereditarie
- La fertilità
- I metodi diagnostici utilizzati
- Le azioni per promuovere i controlli sanitari
Per dare concretezza al miglioramento genetico della razza la S.A.C. si prefigge di monitorare l’impiego dei riproduttori e la pratica della consanguineità; in una razza come questa, con un numero limitato di soggetti e di conseguenza un numero non elevato di cuccioli, la variabilità genetica potrebbe impoverirsi a tal punto da causare effetti drammatici sia sulle caratteristiche fenotipiche sia per l’insorgere di patologie genetiche.
La variabilità genetica è un patrimonio prezioso che occorre sia conosciuto a fondo per essere ben gestito permettendo così una evoluzione della razza negli anni a venire, nel rispetto del suo feno-tipo e nella necessità di preservarla da patologie genetiche. A tale fine la S.A.C. cerca di recuperare attraverso il registro R.S.R. tutti quei soggetti non iscritti ai libri genealogici e che sono in mano ai cacciatori che rappresentano una popolazione molto più consistente, con una sufficiente variabilità genetica, che viene selezionata quasi esclusivamente nell’ottica venatoria.